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Le Stelle dei Collabro

10673-collabro_stars_artwork_500x500 Nel momento in cui questi cinque ragazzotti piuttosto carini (dai 20 ai 24 anni), i Collabro, sono arrivati sul palco di Britain’s Got Talent, i giudici hanno pensato “oh, cavolo, un’altra boyband! Che rottura di scatole!”. Dopo le domande di rito, in cui la faccia dei giudici era sempre più disgustata soprattutto all’aver scoperto che i ragazzi si erano messi insieme come gruppo solo da un mese, finalmente attacca la musica della base, e le sopracciglia dei giudici si innalzano all’unisono curiose.

Hanno riconosciuto le prime note di Star, dal musical Les Miserables; i ragazzi cominciano a cantare e le mascelle dei giudici raggiungono il pavimento e dal pubblico cominciano gli urli di incitamento, l’esibizione si conclude con la standing ovation sia da parte del pubblico che da parte dei giudici: questi cinque infatti hanno una voce assolutamente splendida ognuno, pulita e potente, e sul palco si sono fatti cori e controcanti da soli.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=ob5UJS2WwQ8[/youtube]

Michael Auger, Richard Hadfield, Jamie Lambert, Matt Pagan, Thomas J Redgrave sono i loro nomi e con una manciata di esibizioni alla fine hanno vinto Britain’s Got Talent e hanno fatto il loro primo disco Stars, sotto la guida di quel gran volpone di Simon Cowell – uno dei giudici – che poi li ha messi sotto contratto per la sua casa discografica e ha fatto il colpaccio gobbo di nuovo come con Susan Boyle.

Il CD Stars, non appena pubblicato, ha raggiunto il numero uno delle classifiche inglesi e ci è rimasto per svariato tempo; insomma questa che viene definita la musical theatre boy band ha fatto un cd effettivamente notevole, nonostante le critiche feroci in patria, e ha venduto anche bene.

Formato da cover, il cd ha la seguente tracklist: “Stars” (da  Les Misérables), “Bring Him Home” (da Les Misérables), “Come What May” (da Moulin Rouge!), “With You” (da Ghost), “Let It Go” (da Frozen), “Anthem” (da Chess), “Secrets” (brano pop degli OneRepublic), “Somewhere” (da West Side Story), “All of Me” (brano by John Legend), “Over the Rainbow” (da The Wizard of Oz), quindi si tratta di pezzi abbastanza importanti interpretati splendidamente dai ragazzi.

Punto di forza e allo stesso tempo punto debole del disco proprio questa scelta: sinceramente con quel ben di Dio di voci a disposizione avrei osato un filino di più con la produzione, ma hanno preferito andare sul sicuro limitandosi a voce e orchestra; in ogni caso la loro versione di Let It Go rimane la cosa migliore del disco, riuscendo a superare di parecchio l’originale.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=dZAQK2JMg00[/youtube]

Nonostante questo dal vivo i ragazzi danno il meglio di loro, ed essendo stati ospiti di praticamente tutti i pride inglesi (uno dei membri, Jamie, è gay) hanno effettivamente dimostrato che catturare la loro bravura e la loro forza per intero in un dischetto di 12 centimetri è difficile, molto meglio dal vivo, e non a caso quando sono ospiti in trasmissioni tv cambiano il loro ruoli rispetto al disco ri-arrangiando armonie e cori in maniera diversa spiazzando il pubblico ogni volta.

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