Avrebbe compiuto 80 anni il regista francese, bandiera di un’intera generazione di cineasti, François Truffaut.

Google lo celebra con un Doodle: si possono scorrere illustrazioni di scene tratte dai suoi film più famosi: I quattrocento colpi, Jules e Jim e L’ultimo metrò. Prima di diventare il famosissimo regista della Nouvelle Vague francese, FrançoisTruffaut nasce come critico. Grazie alla squadra di giovani formatisi alla corte di Andrè Bazin, il mondo del cinema inizia a fare i conti con uno sguardo diverso, nuovo, capace di inglobare nell’universo degli argomenti da trattare un tipo di cinema fino a quel momento poco studiato, considerato di basso profilo. Poi, una serie considerevole di quelli che possiamo definire, senza ombra di dubbio o smentita, capolavori del cinema: dal già citato I quattrocento colpi a Jules e Jim, da Effetto Notte a La mia droga si chiama Julie, da L’Ultimo metrò a Fahrenheit 451, il regista ha saputo girare film indimenticabili. Ha costruito e narrato figure di donne meravigliosamente nevrotiche, figlie e specchio del contemporaneo, e sue muse furono Julianne Moureau e Catherine Deneuve. Amato anche da registi d’oltre oceano, come Scorsese e Spielberg, quest’ultimo lo volle per un cameo in Incontri ravvicinati del terzo tipo. In effetti, sarebbe uno di quei registi la cui opera farei vedere ad un alieno, per descrivere la grandezza del cinema umano e delle complesse meccaniche di creazione e comunicazione cui la nostra specie arriva. Imprescindibile.