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Piera Detassis presenta il Festival Internazionale del Film di Roma

Sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma: la sfida continua. Ed è una sfida che guarda prima di tutto al nostro plusvalore – il pubblico appassionato di una (cine)città che ama e coltiva la settima arte – ma non dimentica l’industria, quel Mercato ben rappresentato da The Business Street guidata da Roberto Cicutto. La nostra diversità e peculiarità sta in questo binomio, ma anche nella capacità di attraversare territori più variegati e visionari: i documentari, i duetti e le lezioni di cinema di L’Altro cinema | Extra, la furia giovanile di Alice nella città, la cultura fusion di Focus, quest’anno dedicato al cinema UK, le rarità di Spettacolo| Eventi speciali. “Tutto il cinema per tutti” è lo slogan del nostro presidente Gian Luigi Rondi e rappresenta la linea guida del progetto Festival di Roma, ma questa sesta edizione è anche la conferma di una vocazione, l’attenzione posta fin dall’inizio al lavoro dell’attore, che quest’anno, pur assegnando a Richard Gere il prestigioso Acting Award, è soprattutto lavoro d’attrice. Saranno molte, infatti, le interpreti di calibro internazionale che calcheranno il red carpet di Roma, dalle star asiatiche Michelle Yeoh e Zhang Ziyi a Olivia Newton-John, Maggie Gyllenhaal, Isabelle Huppert, Charlotte Rampling, Felicity Jones, Marcia Gay Harden, Kristin Scott Thomas e Noomi Rapace in aggiunta al fitto parterre di protagoniste italiane. Per chi ama le assonanze, il Festival apre con The Lady, film ispirato alla figura del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, si dipana simbolicamente nel segno di tante ladies e chiuderà con il restauro di Colazione da Tiffany, omaggio alla bellissima mostra dedicata a Audrey Hepburn. In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il Festival di Roma si avventura poi in un lungo e affascinante viaggio in Italia, che parte dal Nord attaccato dalla crisi (L’industriale di Montaldo e Il mio domani di Marina Spada) e scende lungo la penisola con le Marche di Avati, la Napoli di Cotroneo, la Puglia di Pippo Mezzapesa. Grandi maestri e giovani debuttanti, storie moderne e tese per raccontare un Paese in bilico ma vitale e la trasferta americana di Roberto Faenza con Un giorno questo dolore ti sarà utile, dal romanzo cult di Peter Cameron. Nelle tappe del viaggio, incontreremo i segni dell’identità italiana, riassunti in due restauri prestigiosi (Rotaie e I cannibali) e importanti curiosità: i documentari dedicati a Califano, Di Bartolomei, Franca Valeri, la riscoperta di Lelio Luttazzi regista e quello che amiamo definire l’ultimo film di Furio Scarpelli (in realtà diretto dal nipote Filiberto) Tormenti, graphic novel di preziosa intensità.

La grande crisi che sta travolgendo i mercati occidentali non poteva che attraversare come un fil rouge i film del Festival, ma è in realtà la commedia, genere spesso emarginato nei festival, a tratteggiare un mutato sentimento del tempo. Dalla trasgressione sorridente di Hysteria e Mon pire cauchemar al totalitarismo in chiave vaudeville di Hotel Lux per concludere con lo strepitoso Totò 3D, sono molti i film che scatenano il sorriso e la risata senza rimorsi, ma anche senza rinunciare alla riflessione e al tratto di stile. Persino due fra i più grandi registi contemporanei, Steven Spielberg e Martin Scorsese, presentano in anteprima al Festival Le Avventure di Tintin: il segreto dell’Unicorno e Hugo Cabret, due film tra animazione e graphic novel, sguardo rivolto ai ragazzini. L’abbiamo detto all’inizio, immaginare un festival significa per noi, prima di tutto, costruire un viaggio attraverso la contemporaneità reinterpretata con tutti gli strumenti espressivi, nessuno escluso, compreso quello dei generi rappresentato quest’anno dall’irruzione dell’horror d’autore in selezione ufficiale (Babycall). Il risultato lo giudicherete voi, ma sottolineo che è frutto del lavoro testardo di una squadra ricca di passione e grandi professionalità, che resiste nell’idea di un festival-festa metropolitano. Abbiamo lavorato a testa bassa, tutti insieme, in un anno complesso da tanti punti di vista e crediamo davvero che il Festival di Roma meriti attenzione, fiducia e continuità da parte di tutti, istituzioni comprese. Fatto l’auspicio, non mi resta che ringraziare chi mi ha aiutato nel lavoro di scelta e organizzazione: i membri del comitato di esperti Ganluca Giannelli (responsabile della sezione Alice nella città), Gaia Morrione (Occhio sul mondo |

 Focus) e Mario Sesti (L’Altro Cinema | Extra), i rappresentanti del comitato di selezione Fabia Bettini, Alessandra De Luca, Marcello Paolillo, i consulenti Claudio Masenza, Antonio Monda, Elena Pollacchi, Jenny Scheubeck, l’amico Roberto Cicutto. E naturalmente i due ‘complici’ più importanti, il Direttore Generale Francesca Via e il ‘nostro’ Presidente Gian Luigi Rondi. Con un ringraziamento ad Alessandra e Marta e un grazie particolare a Matteo.


Direttore Artistico del Festival Internazionale del Film di Roma (dal catalogo)

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